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La Provincia di Treviso acquista crediti d’imposta per 14,5 mln euro da Pop Sant’Angelo e BCC di Cherasco

La Provincia di Treviso, primo tra gli enti locali italianiha firmato un accordo con Banca Popolare Sant’Angelo e Banca di Credito Cooperativo di Cherasco per l’acquisto di crediti fiscali legati al Superbonus, a seguito della conversione in legge del Decreto Aiuti Bis, del valore fiscale di circa 14,5 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).

Entrambe le banche si sono avvalse, per la strutturazione dell’operazione, della consulenza di Phinance Partners spa, boutique finanziaria indipendente specializzata in operazioni di finanza strutturata. L’assistenza legale alla Provincia è stata invece fornita dallo studio CMS.

 L’operazione, che di fatto funge da apripista alla possibilità di acquisto degli enti pubblici di crediti fiscali, risponde alla duplice necessità della Provincia, da un lato, di ottenere un risparmio in termini di spesa corrente pari a circa un milione di euro, che potrà essere destinato nel corso degli anni a finanziare altre voci di spesa del bilancio, e delle banche, dall’altro, di riprendere  o incrementare gli acquisti di nuovi crediti della stessa tipologia da famiglie e imprese del proprio territorio di riferimento. Quest’ultimo accordo, infatti. permetterà alle banche di scaricare in parte il “cassetto fiscale” di credit d’imposta accumulati recentemente in relazione ai vari Bonus deliberati negli ultimi anni dai vari governi per alleviare le conseguenze negative soprattutto del lockdown.

In sostanza, si tratta della stessa operazione che altre banche stanno conducendo, avendo come controparti aziende industriali che vanno ad acquistare quei crediti. Alla fine dello scorso anno, per esempio, Intesa Sanpaolo ha annunciato due grandi operazioni di questo tipo. Una ha avuto come controparte Sideralba, azienda attiva nel settore siderurgico con sede ad Acerra (Napoli), che ha firmato con Intesa Sanpaolo il primo accordo nel Mezzogiorno per la ricessione dei crediti fiscali legati al Superbonus, a seguito della conversione in legge del Decreto Aiuti Bis, del valore fiscale di circa 175 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). L’altra operazione aveva invece come controparte acquirente dei crediti d’imposta Autotorino spa per 200 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).

Ricordiamo che nel tempo i cassetti fiscali delle banche si erano ingolfati in quanto la cessione dei crediti era stata praticamente bloccata dall’introduzione di norme più stringenti in merito all’assunzione di credito da parte delle banche stesse, norme che avevano introdotto la responsabilità in solido di cedente e cessionario del credito in caso di irregolarità.

La legge di conversione N° 142 del decreto 115-22 (Decreto Aiuti Bis) del 21 settembre 2022 stabilisce però che la cessione del credito d’imposta legato al Superbonus 110% da parte di un operatore non finanziario limita la responsabilità in solido del cessionario (la banca) in caso di irregolarità nei confronti dell’Agenzia delle Entrate ai casi di dolo o colpa grave (si veda qui il testo coordinato della legge 142 apparso in GU), naturalmente per i crediti che abbiano ricevuto tutti i visti e certificazioni del caso. Questa limitazione della responsabilità, oltre a sbloccare il meccanismo del Superbonus che la responsabilità in solido tra cedente e cessionario del credito aveva praticamente inceppato, consente alle banche di retrocedere i crediti d’imposta ad altri operatorifinanziari e non, inclusi enti pubblici. Questi ultimi hanno così la possibilità di compensare le proprie passività verso l’Erario con i crediti acquisiti, mentre le banche possono riprendere ad acquisire crediti legati ai Bonus.

“L’operazione ha richiesto numerosi approfondimenti sia legali che tecnici per il suo carattere innovativo, ed è stata conclusa nei primi giorni del 2023, ancorchè annunciata solo oggi, con piena soddisfazione sia della Provincia che delle banche”, ha commentato Marco Santarcangelo, partner di Phinance, responsabile per la finanza del settore pubblico e per l’assistenza agli istituti bancari nelle cessioni dei crediti d’imposta.

“L’acquisto di crediti fiscali da parte degli enti locali ha una ricaduta positiva anche sul mondo delle imprese, per le quali è sempre più difficile e costoso monetizzare i crediti d’imposta, avendo le banche in molti casi già saturato la propria capacità di utilizzo di crediti fiscali. La cessione a soggetti terzi rappresenta quindi una condizione necessaria per la riapertura del mercato dei crediti d’imposta”, hanno aggiunto i rappresentanti delle banche.

Quanto a Phinance Partners spa, ricordiamo che ha recentemente strutturato due nuove cartolarizzazioni immobiliari sulla base dell’art. 7.2 della legge 130/99 (si veda altro articolo di BeBeez), parte di un programma da 100 milioni di euro complessivi che sarà condotto attraverso Absolute RE spv. In precedenza, invece, aveva strutturato una cartolarizzazione da 65 milioni di euro  condotta nel giugno 2021 per finanziare l’acquisto di vetture offerte sulla piattaforma brumbrum (si veda altro articolo di BeBeez), prima ancora che la scaleup italiana fosse acquisita dall’americana Cazoo (si veda altro articolo di BeBeez) e poi rivenduta a Stellantis (si veda altro articolo di BeBeez).

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